La riflessione grammaticale

Questo semestre in italiano 203, abbiamo costruito sulla nostra conoscenza di semplici concetti grammaticali per sapere di più su concetti più impegnativi. In primo luogo, abbiamo differenziato tra il passato prossimo e l’imperfetto; il primo era usato quando i tempi specifici erano indicati nelle frasi, mentre il secondo era usato per descrivere persone o luoghi o eventi in corso. Scegliere un tempo invece di un altro richiedeva il pensiero e la comprensione critica di che la frase stava cercando di trasmettere a un lettore. Un’altra aggiunta più complessa al curriculum di questo semestre è stata l’introduzione del congiuntivo. Il congiuntivo, come abbiamo imparato, è uno stato d’animo e non un tempo. L’uso del congiuntivo trasmette desideri, emozioni, dubbi, questioni di richieste o raccomandazioni a un’altra persona. Mentre alcune persone potrebbero obiettare che il congiuntivo non è necessario perché le stesse idee possono essere dette nell’indicativo, sostengo che è necessario. Per i non-madrelingua che stanno imparando l’italiano per la prima volta, ci permette di sembrare un po’ più sofisticati nelle nostre capacità di parlare la lingua. Secondo me, questo è stato il concetto più difficile che abbiamo imparato in questo semestre. Richiedeva una solida comprensione di tutti i concetti precedenti appresi fino a questo punto in italiano.

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